La patria del baccalà, in provincia di Vicenza, è il paese di Sandrigo che si trova lungo la statale marosticana.
Narra la storia che nel 1500 circa un uomo di Sandrigo si fosse imbarcato in una nave come mozzo. Questa nave nei mari del Nord a seguito di una forte tempesta subì un naufragio.
L’equipaggio fu salvato e rifocillato dagli abitanti della costa.
Le persone furono nutrite principalmente con l’alimento offerto dal mare cioé il merluzzo.
Per conservarlo gli abitanti del luogo si avvalevano di un metodo particolare.
Dopo averlo pescato, lo pulivano, lo salavano e lo mettevano a seccare per mesi all'aperto dove veniva a contatto con gli agenti atmosferici quali il sole e il forte vento del mare.
Il merluzzo diveniva così secco, dopo di che lo conservavano in apposite stanze.
Prima di cucinarlo lo mettevano in ammollo per parecchi giorni.
Quando l’equipaggio riprese forza ringraziò per l’ospitalità e intraprese il suo viaggio di ritorno.
Il nostro mozzo portò con sé nella sua terra nativa del merluzzo avuto in dono.
Il merluzzo in quella terra, la Norvegia, era chiamato “stoccafisso”, in Veneto prese il nome di “Baccalà”.
Il significato di “baccalà”, è quello di una persona buona.
La madre del mozzo cucinò il pesce seguendo la ricetta riportata dal suo figliolo.
Il profumo del piatto invase la contrada dove essa abotava e le donne del luogo vollero conoscere gli ingredienti.
Per soddisfare le molte richieste il mozzo affittò dapprima e poi se la comperò un’imbarcazione. Iniziò a commercializzare il prdotto divenendo in breve tempo ricco.
Il piatto divenne popolare grazie al suo costo contenuto e alla sua prelibatezza.
Verso il 1980 ci fu un fermo di questa pietanza.
Nel 1987 venne costituito a Sandrigo un cenacolo denominato “Confraternita del Baccalà alla Vicentina” con l’intento di proseguire la tradizione ad ampio raggio.
Il loro operato era ed è focalizzato sia su incontri conviviali e sia sull’interazione con i ristoratori regionali, italiani ed esteri al fine di far proseguire l’antica arte di cottura e assaggio del baccalà.
Ogni anno alla seconda e terza domenica di settembre si svolge in questo paese il tradizionale appuntamento con la degustazione del famoso piatto nella piazza del paese.
A coreografia dell’evento ci sono parecchie bancarelle di artigianato locale e di prodotti alimentari della zona.
Viene allestito un gran tendone la cui capienza si aggira sulle duemila persone. In esso vengono serviti risotto con il bacalà, gnocchi o bigoli al bacalà, bacalà con la polenta, bacalà mantecato, crocchette di merluzzo fritte e non possono mancare le classiche patatine fritte.
Il baccalà viene servito con la polenta fumante e accompagnato con dell’ottimo vino vespaiolo.
Il servizio è impeccabile come l’organizzazione.
(immagine1)