Ritagli di Storia e tradizioni

La pergamena

Gli archeologi trovarono in Mesopotamia, su tavolette d’argilla, simboli di lettere che identificano le prime forme di scrittura.

Oltre alla Mesopotamia, la civiltà egizia usò il foglio di papiro per scrivere i suoi simboli  i geroglifici e trasmettere il suo sapere.
Il papiro veniva ricavato dalla pianta omonima che abbondava lungo il corso delle sue acque con la tecnica dell'intreccio.
I fogli venivano trasportati e commercializzati in tutte le terre allora conosciute.

Nel corso del tempo si verificò una rivolta culturale fra il re dell'Asia Minore e il faraone. Questo sospese l'esportazione.
Il re dell'Asia minore non si intimorì. Ricorse ad un altro sistema o più precisamente ad un'altra invenzione. La sua terra era molto ricca di greggi e con la pelle di questi animali ricavò i fogli su di cui scrivere. Questa metodologia rimase in auge per molti anni e anche in modo concorrenziale al papiro.
Nel primo dopoguerra la si usava ancora.

 

 

 

(immagine1)

Il modo di produrre la pergamena era questo. La pelle dell'animale veniva riposta in una soluzione di acqua e calce e lasciata lì per alcuni giorni affinché si ammorbidisse. La pelle veniva depilata e tesa su di un telaio dove si essiccava. Una volta asciutta veniva levigata con la pietra pomice per renderla più omogenea. Su di essa si scriveva con la penna d'oca da ambo le parti e lo scritto si conservava per moltissimo tempo. A differenza del papiro che si conservava in rotoli la pergamena si conservava in fogli sovrapposti. Questo sistema verrà chiamato" il codice" che diverrà l'antenato del libro.

La pergamena era prodotta anche nelle nostre campagne e anch' essa contribuiva all' economia della famiglia. Con il tempo e le ulteriori scoperte che si fecero nell' arte cartiera quest'arte venne dimenticata ma farà sempre parte della storia da raccontare e da sapere.
Note: Si ringrazia il museo"antichi mestieri" di Romano d'Ezzelino per le foto e la spiegazione.

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