Viaggi

Limone e le sue limonaie

Una imponente buganville arrampicata per i terrazzi di legno, situata all'entrata di una città sospesa fra le rocce e il mare mi accoglie.
La bunganville è un arbusto che cresce e si sviluppa solo in un clima mite; la pianta sopporta le gelate solo se sono di lieve entità. Ne deduco, di conseguenza, che il clima di questa zona è mediterraneo.
Nelle vicinanze della buganville c'e un lago meraviglioso, dove battelli solcano tranquillamente le sue acque e al suo ridosso c’è una fantastica montagna rocciosa. La denomino fantastica da quanto è superba di bellezza per la forma e i colori delle sue rocce.
Mi trovo a Limone, una località sul lago di Garda, in provincia di Brescia.

Vi assicuro che nel raggiungerla si attraversano paesaggi mozzafiato, sfondi da cartolina.
Quando Limone si inizia a intravvederlo lo si vede incastonato, come una perla nella sua conchiglia, in un anfiteatro di mare e di montagna.
Fotografare lo scenario è quasi impossibile per l'incolumità perché le strade non dispongono dello spazio di fermata. Si costeggiano strade e gallerie a strapiombo sul mare.
Questa cittadina è stata per molto tempo, me lo racconta un abitante del luogo, signor Gino, in isolamento. Solo dal 1940 circa è stata possibile raggiungerla via terra. Un tempo la si poteva raggiungere solo via mare. Se la costruzione stradale, strada Gardesana, da un lato ha incrementato l'economia, dall'altro certe specie di pesce, a detta del signore, sono emigrate verso altri lidi.
Passeggiare a Limone è immergersi in un'altra epoca.
Le strade sono strette, le case arrampicate per la costiera e una addossata all'altra. Una delle caratteristiche sono le targhe in ceramica con rappresentazioni di limoni apposte accanto ai numeri civici o ai campanelli delle abitazioni.

Il paese è famoso per la coltivazione degli agrumi, in particolar modo dei limoni.
La leggenda racconta che di essi è stato fatto dono dalle Esperidi ad Era e a Zeus il giorno del loro matrimonio.

Venivano coltivati aranci, chinotti, pompelmi, mandarini e kumquat. Quest'ultimo è un frutto che sembra una piccola arancia ovale. Per la produzione sono stati costruiti appositi terrazzamenti che permettevano la copertura in inverno quando la temperatura si abbassa. La maggior parte di questi ora sono dimessi.

Uno, la limonaia del Castel è stata ristrutturata e aperta al pubblico. Le piante di limone che qui si possono ammirare sono qualcosa di meraviglioso. Sono piante robuste e possenti con appesi questi frutti dorati e incantevoli per la vista. La limonaia è disposta a piani a cui si accede per delle ripide scale di sasso. Accanto ad ogni pianta è indicato il suo nome scientifico. Produzione di limoni ce ne sono quattro all'anno.

Il signor Gino mi racconta che un tempo venivano barattati con tabacco, farina, olio e generi di prima necessità.
Venivano anche commercializzati sia con la terraferma che con i paesi d’oltremare costituendo così fonte di reddito. Il loro prezzo si determinava dalla grammatura.
Con i limoni ora si produce un liquore, il limoncino. Gli ingredienti di questo sono il succo del limone, le sue bucce, l'alcool, lo zucchero. 
Molti si chiedono la diferenza fra limoncino e limoncello. Il nome limoncello ha marco brevettato.

Sta avvicinandosi l'ora della chiusura della serra. Devo avviarmi all'uscita,
E. . . nel cammino di ritorno verso l’auto la mia mente ripercorre le belle immagini di queste piante mentre il mio olfatto il loro profumo inebriante e delicato.  

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