IL BASTARDO
Sul massiccio del Monte Grappa, gruppo montuoso appartenente alle Piccole Dolomiti, nel periodo da giugno a settembre riaprono le malghe con il loro andirivieni di lavori, quali la sistemazione delle abitazioni dopo il lungo inverno, i ricoveri degli animali, il taglio del fieno.
Le malghe a tutt’oggi non sono tantissime e questo è stato dovuto alla riprogrammazione, definiamola cosi, dell’agricoltura e dell’allevamento. Le persone nate negli anni 1950 - 1960 hanno preferito il lavoro nelle industrie a quello sui campi.
Ora per fortuna c’è un ritorno alla terra da parte dei giovanissimi, sono stati programmati degli incentivi e speriamo che coì… il terreno incolto rifiorisca e molti prodotti tipici continuino ad esistere oppure ad essere rivalutati e riscoperti.
Un prodotto tipico del massiccio è il bastardo del Grappa, un formaggio mi sia permesso di dirlo, autoctono.
Autoctono perché la flora che vive sul massiccio è molto variegata e caratteristica della zona. Da studi fatti ci sono più di mille specie di fiori. Ci sono i crochi, le genzianelle, le primule, i narcisi, gli anemoni. C’è una grande varietà di erbe spontanee come i tarassachi, il trifoglio, lo spinacino selvatico, il cumo, i bruscandoli, gli asparagi selvatici, l’erba di san giovanni, la menta, le carote selvatiche e molte altre.
Le mucche cibandosi di queste erbe producono un latte molto saporito; aroma che viene trasmesso al formaggio.
Il nome bastardo sembra sia dovuto al fatto che sto per descrivere.
Un tempo, oltre alle mucche venivano portate all’ alpeggio anche le pecore e le capre.
Il latte occorrente per fare il formaggio veniva miscelato con quello degli altri erbivori presenti in malga.
Per questo motivo al formaggio venne dato il nome di bastardo essendo prodotto con più tipi di latte.
Questo il procedimento per produrre il bastardo.
Il latte munto alla sera viene riposto in caldere di rame e lasciato riposare per la notte. Al mattino seguente al latte viene aggiunto quello appena munto. In un secondo momento viene riscaldato, aggiunto il caglio e portato ad una temperatura di 45 gradi. La cagliata ottenuta è riposta in apposite forme, pressata e lasciata per alcuni giorni. Trascorsi questi si procede alla sformatura e alla maturazione.
La pasta del formaggio bastardo è di un colore giallo paglierino. Esso è un formaggio da tavola e può essere consumato crudo, accompagnato da verdure, fritto o cotto.
Il suo sapere è gradevole, il suo gusto è un alternarsi fra dolce, morbido e aromatico.
Un tempo, lungo la strada che conduce al massiccio del Monte Grappa si trovavano dei punti di vendita.
Erano molto pittoreschi. Il venditore sopra un banchetto improvvisato esponeva la sua merce e accanto aveva quasi sempre il fido cane come compagnia fintanto aspettava gli acquirenti.
Oggi questi punti vendita sono stati sostituiti con un chiosco in località Ponte San Lorenzo.
Per l’acquisto del formaggio ci si può recare anche in malga.
Quelle che io conosco che producono tale formaggio sono: Malga Asolon, Malga Moda aperte solo nel periodo estivo gruppo montuoso appartenente alle piccole dolomiti e Malga al Lepre aperta tutto l’anno. Un ulteriore punto dove vendono questo formaggio tipico è un negozio di generi alimentari situato nella Valle del Lepre la cui apertura è stagionale.