Bartolomeo Ferracina nacque a Solagna il 18 agosto 1692 e fu l’ultimo nato dei sette fratelli della sua famiglia. Il suo paese di nascita si trova nella Valbrenta, terra dove scorre il fiume Brenta e a ridosso delle creste di San Giorgio dalle quali si può raggiungere a piedi Campo Solagna, località del Massiccio del Monte Grappa.
In quegli anni Solagna non era comune ma apparteneva al comune di Bassano del Grappa. I lavori che qui si svolgevano erano quello del mugnaio, dell’allevatore e di artigiano in genere.
La famiglia di Bartolomeo era dedita all’allevamento.
Il Ferracina aveva un’intelligenza molto acuta ed era dotato di un grande ingegno meccanico. Il primo ad accorgersene fu l’arciprete del suo paese, don Francesco Reato che lo indirizzò al lavoro del ferro e gli diede l’istruzione di base.
In ogni storia c’è sempre un inizio fortuito e così fu anche per il Ferracina.
A Bassano del Grappa viveva il nobiluomo Giambattista Rezzonico, il quale conosceva l’arciprete di Solagna. Il Rezzonico nella sua villa aveva un orologio che si era guastato e pur avendo chiamato tutti i migliori orologiai dell’epoca nessuno era riuscito a ripararlo.
L’arciprete gli suggerì allora il Ferracina. Appena il Ferracina vide l’orologio capì subito che l’orologio era un Quare di Londra e del quale, per sua fortuna, conosceva ogni minimo particolare. In un brevissimo lasso di tempo lo aggiustò guadagnandosi fama e notorietà che si estesero fino alla Serenissima Repubblica.
Un nobile veneziano, anch’esso residente per parecchio tempo all’anno a Bassano del Grappa, Paolo Antonio Belegno, notò la grande sua grande capacità e maestria nel lavoro al punto da volerlo con sé per commissionarli particolari opere e la riparazione di orologi.
Altri personaggi illustri come un professore dell’Università di Padova, il marchese Giovanni Poleni, facilitarono al Ferracina la strada della notorietà nella costruzione oltre che di orologi anche di opere di idraulica.
Nella sua bottega di Solagna il Ferracina costruì molti orologi dalle forme più svariate, sia di uso pubblico che privato. In alcuni vi inserì le fasi lunari, in altri lo zodiaco.
L’orologio della Torre di Vicenza è una sua costruzione (1741)
L’orologio della Loggia del Comune di Bassano del Grappa venne da lui risistemato nel 1747, dopo l’approvazione dell’allora amministrazione comunale con un sistema a due registri per battere e ribattere le ore.
Molti altri furono gli orologi costruiti e ristrutturati dal Ferracina.
Si devono ricordare quello di Padova e quello della Torre di Venezia in Piazza San Marco.
In questo egli, tramite due grossi martelli impostò il suono del mezzogiorno e della mezzanotte. Sostituì ai numeri romani le cifre arabiche, rinnovò i meccanismi del precedente orologiaio Ranieri per quanto riguardava lo zodiaco, il sole e le fasi lunari. Ripristinò il moto dei Re Magi che si inginocchiavano davanti alla Vergine Maria. Questo fu nel 1759.
Gli ultimi anni della sua vita il Ferracina li trascorse nella sua terra d’origine, Solagna, mentre la sua fama oramai di grande raggio lo avrebbe immortalato nella storia.
Bibliografia:
Bartolomeo Ferracina – Edizione a cura del Comune di Solagna, Solagna 1978
Artigrafiche Bertoncello 1978
-Bartolomeo Ferracina- miscellanea di studi – comune di Solagna