Curiosando

Il trenino

L’immagine del treno per me racchiude sempre un fascino misto di ignoto e di spettacolarità.

Oggi giorno i treni sono macchine confortevoli ma un tempo essi erano mezzi fumanti e rumorosi che trasportavano sia le cose che le persone da un luogo ad un altro, oppure erano avviluppati di mistero quando percorrevano le lunghe tratte.
Un esempio è dato dall’ “orient-express” con il suo percorso che si snodava lungo il fiume Danubio, con i suoi interni eleganti, quasi fiabeschi e le mille storie che gli scrittori dell'epoca hanno intrecciato.

Avere la possibilità di percorrere una vecchia ferrovia per me è come diventare la protagonista di quel viaggio che il treno compiva ogni giorno in realtà sempre diverse; a volte intereagendo con i vissuti di persone che venivano conosciute durante la tratta, a volte per i paesaggi che cambiavano con il mutare delle stagioni.
 

Da Asiago, paese in provincia di Vicenza, precisamente dallo stadio del ghiaccio, si snoda un facile percorso ciclopedonale, ricavato da un’antica linea ferroviaria che si può percorrere sia camminando sia in mountain bike, che giunge alla frazione del paese Roana, precisamente a Tresche Conca.

L’idea di questa linea fu di un industriale di Schio, paese in provincia di Vicenza, il senatore Alessandro Rossi, nel 1890 .
A causa delle lungaggini solo nel 1907 il progetto venne approvato.
I lavori terminarono nel 1910. Il treno verrà chiamato “Alessandro Rossi “in onore a colui che ebbe l’idea di mettere in comunicazioni due realtà diverse fra loro: la pianura e la montagna.

Il servizio fu svolto fino al 1958 e il treno a cremagliera, la cui velocità era sui dieci kilometri orari, fu soprannominato “la vacca mora”, molto facilmente per il suo colore nero e la sua lentezza.

La prima parte del percorso ciclopedonale, partendo da Asiago, è asfaltata, poi diventa un sentiero-strada di terra battuta.

Quello che colpisce fin da subito è la bellezza del paesaggio e il ricordo di quel treno che lentamente percorreva il suo tragitto.
Il bellissimo sole che oggi c’è fa splendere di un verde luminoso i prati ben curati che lo fiancheggiano. Qui si respira il profumo dell’erba frammisto a quello tipico dell’aria di montagna, un’aria fresca, pulita, che penetra nel corpo portando freschezza ed energia.

Proseguendo per il tragitto sono accolta da un bosco di abeti e pini. Sono alberi maestosi, sembrano vedette a guardia del luogo quasi a protezione del passato dello storico trenino.
Il percorso, della durata all’incirca di mezza giornata, termina a Tresche Conca, un paese tipicamente montano con le case dai tetti spioventi in legno, le finestre con le tende all’uncinetto e il trascorrere calmo e silenzioso del tempo.

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