Ritagli di Storia e tradizioni

La sagra del paese

Un tempo, mi riferisco al decennio 1950-1960, in ogni paese si svolgeva una volta all'anno la sagra.
Solitamente era il ricordare un particolare avvenimento di carattere spirituale o religioso accaduto nel territorio.
Per tale ricorrenza le vie del paese venivano abbellite: Le donne posizionavano alle finestre i migliori fiori o piante che possedevano, i più bei centri o arazzi che avevano ricamato. Allora nulla veniva comperato, tutto veniva confezionato manualmente con tanta pazienza, tanta dedizione e tante ore di lavoro.
L'edicola del paese veniva adornata con tanti fiori e molte candele. Quest'ultime venivano poste anche ai davanzali. Affinché il vento non le spegnesse attorno ad esse veniva posto un foglio di carta da zucchero i cui bordi erano a forma di semisfera o triangolari. Tutto veniva fatto rigorosamente a mano.

In paese arrivavano, per l'occasione, le giostre.
C'erano quelle delle macchinette, del trenino, la carrozza di biancaneve e i cavallini per i bimbi e la bambine. Per i giovanotti e le signorine c'era quella delle catenelle.
Non mancava mai la signora dello "zucchero filato". Esso era la gioia e la leccornia dei piccoli. Era bello vedere questa grande pentola dalla quale attraverso le abili mani della proprietaria, lo zucchero veniva modellato in un lungo cilindro di fili bianchi che dava l'impressione di essere una nuvola.
In piazza tronneggiava la "cuccagna". L'origine di questo gioco si perde nella notte dei tempi. I partecipanti, nella modalità che loro ritenevano opportuna, dovevano arrampicarsi su di un palo che veniva unto appositamente con molto grasso in modo da rendere ardua l'impresa. Alla cima dell'albero venivano posti dei generi alimentari. Solitamente dei salumi, del pollame e delle uova e … nel tempo del quale narro, questi erano ottimi e ambiti premi.
Non mancava la piattaforma per le danze al suono delle canzoni in voga.

Durante le sagre le famiglie delle borgate limitrofe del paese si incontravano. Si raccontavano delle loro "storie" e gli uomini ne approfittavano dell'occasione festosa per concludere qualche affare mentre le madri speravano che le figlie fossero "addocchiate" da qualche giovanotto benestante che chiedesse loro di sposarlo.
Nella corte, (oggi giorno si direbbe nel proprio giardino, qualche famiglia allestiva lo stallo, cioè un parcheggio custodito di biciclette. Queste erano il mezzo di locomazione di allora e largamente in uso. Al proprietario veniva dato un cartellino e la copia di esso veniva apposta sul manubrio.
La sagra durava un giorno Iniziava alla mattina verso le dieci e terminava verso la mezzanotte.. Prima che imbrunisse le candele venivano spente, i centri e gli arazzi ritirati e all'indomani posti nei cassettoni per la prossima sagra del prossimo anno.

 

 

 

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