Quando ero piccolina mi raccontavano di un folletto che abitava in paese.
Il suo nome era Massariol.
I folletti sono creature magiche perché sono legati al folclore delle diverse tradizioni e culture.
Hanno solitamente dei poteri molto particolari.
Anche il loro vestiario si differenzia da regione a regione.
A me raccontavano che il folletto aveva l’aspetto di uno gnomo.
Era piccolino, aveva un capello a punta rosso e sopra di esso aveva disegnato i funghi.
Era pacioccone e aveva una lunga barba bianca.
Non era assolutamente cattivo, era un po' burlone e gli piacevano tanto gli scherzi.
Lui nascondeva gli attrezzi ai contadini, non lo faceva per cattiveria ma per gioco. Si divertiva e rideva a crepapelle vedendoli come erano indaffarati a cercarli. Quando li vedeva stremati allora faceva riapparire loro l’arnese. I contadini si meravigliavano vedendo l’oggetto nel posto che loro aveva già tanto cercato e si chiedevano perché non l’avessero visto. Osservando questo il folletto rideva ancora di più.
Abitava nei boschi e la sua casa era nell’incavo di qualche albero.
Con gli animali era molto accondiscende e cercava sempre di aiutarli e di proteggerli perché questo era uno dei suoi compiti.
Mi dicevano che il Massariol era uno gnomo molto vecchio. Per vecchio non intendo cento anni ma tanti multipli di più. Egli conosceva molto bene le erbe, le loro proprietà e tanti frutti selvatici.
Con le erbe sapeva fare anche gli unguenti, le pomate e gli sciroppi.
Tutti gli animali del bosco lo conoscevano e quando avevano qualcosa andavano da lui per farsi curare.
Per tale motivo se si avessero visto degli animali in qualche incavo non si doveva disturbarli perché Massariol li stava curando.
Il suo cibo preferito erano i funghi. Alle prime ore del mattino, con il suo cesto, andava a raccoglierli.
Ne raccoglieva parecchi perché una parte li mangiava subito, una parte li essiccava e se li mangiava durante l’inverno.
A lui piaceva molto il frumento con la cui farina si faceva i dolci.
Gli piaceva il granoturco perché con questo si cucinava la polenta.
I contadini quando si accorgevano che mancava loro i cereali nei ccampierano ben contenti di questo. Sapevano che era passato il Massariol e in cambio lui avrebbe assicurato che nel prossimo raccolto le spighe non sarebbero state divelte dal vento e così loro non avrebbero perso il raccolto.
Massariol per far questo faceva un patto con il vento. Cosa pattuiva questo non me l’hanno mai detto.
Il Massariol non faceva cattiverie a patto di essere trattato bene, ma questo penso sia normale per chiunque.