Il bosco del gigante

A Castelcucco, piccolo paese in provincia di Treviso, si trova una oasi naturalistica molto particolare.
In essa, in una roccia vive un gigante. Così almeno racconta la leggenda.
Perché il gigante sia finito nella roccia non so dirvelo perché i cartelli apposti non lo indicano.
Nonostante, una bella favola su questo gigante mi piacerebbe inventarla e poi scriverla.
Per trovare questa oasi ho un po' faticato, molto facilmente perché non sono pratica della zona.
Per facilitarvi il compito, nel caso decidiate di andarla a visitare, arrivati a Castelcucco chiedete della vecchia latteria.
Dal retro di questa parte il sentiero.

La prima cosa che si ammira è un laghetto con un gigante scolpito nella roccia.
Il volto sembra di un uomo anziano. Questo ha il viso rivolto a nord e sembra sia, ma forse lo è,  il guardiano e il protettore del luogo.
La storia racconta che nella seconda metà del 1800 questo spiazzo avesse parecchia acqua al punto da alimentare una piccola centrale idroelettrica che a sua volta alimentava la latteria il cui nome era Pastega.
Altra curiosità è che con quest’acqua si produceva anche del ghiaccio che veniva venduto nelle attività ricettive e nei centri turistici della zona.
Nel versante della valle ci sono prati coltivati a foraggio.  Questi hanno una conformazione particolare che fa sì che nel periodo freddo il pendio non si ghiacci. Sfruttando questa caratteristica nella seconda metà del 1900 attraverso un particolare sistema di irrigazione si ottenevano dai sei ai sette tagli di foraggi all’anno a confronto dei tre o quattro della coltivazione tradizionale.

Per oltrepassare il laghetto e la “cascatella” c’è un ponte.
Oltre a questo si sviluppa un’oasi naturalistica.
Il sentiero è ben delineato. Personalmente lo trovo un po' impegnativo da percorrere con i passeggini.
Personalmente lo consiglio nel periodo che va dall’inizio dell’autunno a primavera.
La meraviglia di esso è data dal silenzio che vi regna.
Vivendo in questo mondo fatto di “corse e di frastuoni”, si necessità di uno spazio per ritemprarsi, per ascoltare una musica nuova, cioè quella del silenzio e della meraviglia di una flora, che come un’orchestra è capace di portare all’apice la bellezza e la perfezione che ci attornia.

Dei cartelli posizionati indicano gli animali che vi abitano. Ecco che il bosco è popolato dalle volpi, dagli scoiattoli, dalle faine e dai caprioli.

Il percorso termina con l’oratorio di San Bortolo, ubicato sempre nel comune di Castelcucco.
L’edificio è composto da una piccola cappella che domina una piccola conca immersa nel verde e in un panorama suggestivo

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