Cima Dodici si trova nell’Altopiano di Asiago nella parte Nord ed è con i suoi 2336 metri la vetta più alta dei monti della provincia di Vicenza.
Per raggiungerla sono partita da Bassano del Grappa diretta ad Asiago.
In piazza di Asiago ho seguito l’indicazione per Camporovere.
Arrivata al paese, ho proseguito ancora per qualche kilometro fino a trovare l’indicazione per malga Galmarana.
La strada fin da subito è sterrata e prima di arrivare a Malga Galmarana si transita per Malga Galmaretta nella quale durante il periodo estivo viene venduto ai passanti il formaggio Asiago pressato, formaggio tipico della zona.
Proseguendo la malga Galmarara la si intravvede da lontano con i suoi tetti verdi e la sua costruzione importante. Essa viene menzionata anche dallo scrittore Mario Rigoni Stern, quando a causa di uno schiaffo per lui ricevuto ingiustamente si era rifugiato in essa. Oltre a questo episodio, della malga ne parla nel suo libro “Sentieri sotto la neve”.
La malga si trova nell’omonima valle ad un’altezza di 1.600 metri sul livello del mare, è attorniata da pascoli e da un fitto bosco.
Dopo aver posteggiato l’auto nel perimetro adibito a parcheggio, zaino in spalla ho iniziato l’escursione per raggiungere Cima Dodici.
Dopo un’ora e mezza di cammino sono arrivata a Bivio Italia.
La particolarità di questo luogo è che da esso dipartono molti sentieri che raggiungono varie località.
Durante la prima guerra mondiale essi erano considerati strade militari e furono costruite dagli Austro-ungarici.
Un monumento indica il luogo e ricorda la storia.
Da qua ho proseguito per Cima Dodici.
Il percorso non è impegnativo a parte l’ultimo tratto dal quale si raggiunge la cima dove il sentiero ha passaggi ripidi e rocciosi.
L’ambiente è un susseguirsi di zone rocciose, i boschi di alti pini sono assenti.
Vi sono invece molti pini mughi che tappezzano il pendio.
Il fascino di questo ambiente, seppur spoglio, è la vasta calma che in esso regna e le memorie che racchiude.
Dalla cima è possibile vedere il gruppo delle Dolomiti del Brenta e i laghi di Levico e Caldonazzo.
Una delle singolarità di questo monte è quella di avere sulla sua cima due croci.
L’usanza di porre sulla cima di un monte una croce inizia, se non sbaglio, verso il 1800. Questo atto voleva essere un testimoniare al mondo che la fede e il Creatore sono ovunque. La croce veniva portata in processione, piantata con un atto solenne e poi benedetta.
Sul terreno di Cima 12 una croce è in legno ed è stata posizionata molti anni or sono, una in acciaio ed è stata collocata sullo sperone rivolto alla Valsugana. La spiegazione della seconda croce è che la prima dai paesi della vallata non era visibile come indicazione di presenza di Cima Dodici.
Tempo totale di percorrenza fra andata e ritorno cinque ore.
Da Malga Galmarara a Cima Dodici non ci sono rifugi per cui bisogna avere nello zaino qualche panino e anche qualche bibita per ristorarci.