Il Rasentin

In Veneto come in tantissime altre parti del mondo si beve il caffè.
Lo si beve al mattino appena alzati dal letto, nei momenti di pausa, dopo pranzo o dopo cena.
In Veneto c’è un’usanza che si tramanda da molti anni, cioè quello di bere le ultime gocce di caffè rimaste nella tazza.
Immagino che vi sembrerà un comportamento alquanto particolare spiegato forse, solo… dal detto: “Paese che vai, usanza che trovi”.
Vi chiederete: “ma il caffè è stato appena bevuto, nel fondo della tazza sono rimaste alcune gocce di caffè, va bene risparmiare ma è un risparmio da poco, considerata la quantità del liquido rimasto”.
Considerazioni esatte.
C’è un trucco e ve lo scrivo subito
Nel fondo della tazza ci sono delle gocce di caffè e queste sono più che sufficienti per il “rasentin”, la pronuncia dipende dalla zona del Veneto, alcuni mettono l’accento sulla prima vocale  altri sull’ultima.
“Rasentin” significa risciaquo.
Si aggiunge alle gocce del caffè e allo zucchero rimasto un po' di grappa.
Per un po' di grappa si consideri un quarto di tazzina di caffè.
La grappa può essere aromatica, aromatizzata, invecchiata o di riserva.

A questo punto i veneti roteano velocemente la tazzina in modo che le gocce del caffè e dello zucchero si accorpino alla grappa e bevono assaporando l’aroma che diventa unico e molto gradevole al palato.
Mi chiederete perché lo fanno?
In questo modo viene assicurata una buona digestione del pranzo o della cena.
Permettetemi di ripetere il detto: “Paese che vai, tradizione che trovi”.
 

(immagine1)

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