Le leggende del lago di Misurina

Misurina è una frazione di Auronzo di Cadore e si trova nella regione Veneto.
È un lago di origine glaciale ed è attorniato dai bellissimi monti del Bellunese.
Su questo lago c’è più di una leggenda.
Una delle più conosciute è di quella di Misurina.
Si racconta che Misurina era una bellissima principessa e viveva in un grande castello situato lungo il perimetro del lago.
La sua tanta bellezza non corrispondeva a tanta gentilezza. Era cattiva, trattava male i sudditi, imponeva molto tasse ed era anche molto capricciosa.
I sudditi la supplicavano che fosse più clemente e lo stesso facevano i genitori di lei. Ma lei ostinata continuava nel suo comportamento e nessuno era capace di fare qualcosa per farla desistere.
Un pomeriggio, come era solito per il luogo, successe una forte pioggia e un povero uomo bussò alla porta del suo castello per chiedere riparo. Fu Misurina stessa che aprì e quando vide il mendicante non solo si infuriò ma lo scacciò a calci e con male parole.

Il mendicante era un mago accorso in paese per portare aiuto alla popolazione perché era venuto a conoscenza delle angherie di Misurina verso i poveri.
Cosa fece il mago?
Il mago parlò alle acque del lago.
Queste si alzarono, entrarono nella stanza di Misurina e la portarono nel loro palazzo e lì venne imprigionata.
Oltre a questa leggenda ce ne sono delle altre, come quella della città affondata, quella dei campanili.
quella della piccola bimba Misurina che riuscì a liberare tutte le bambine rapite da uno stregone.
Una ragazza del luogo mi ha raccontato una versione inedita della leggenda del lago. Ve la racconto.
Tanti secoli fa nel luogo c’era un grande castello abitato da una bellissima Principessa il cui nome era Azzurra. I suoi genitori si era trasferiti lì dopo che il loro castello nella pianura venne conquistato da un cattivo mago.
In mezzo a quelle montagne trascorrevano i loro giorni felici, camminando per i boschi, raccogliendo le erbe, curando gli animali quando si ferivano o offrendo loro riparo durante l’inverno quando la neve ricopriva tutto.
Azzurra fra tanti animali che conosceva un giorno incontrò un lupacchiotto e fra i due si instaurò una bellissima amicizia. Erano sempre assieme e si raccontavano tante cose.
Una mattina di primavera successe una cosa molto strana. Azzurra alzandosi come suo consueto trovò il lupacchiotto ai piedi del suo letto piangente.
Azzurra le chiese cose gli fosse successo. Il lupacchiotto gli raccontò che il lago si era prosciugato e così tutte le fontane del paese. Questo significava che nessuno avrebbe più potuto vivere là perché senza acqua non è possibile.
Azzurra si rattristò, la situazione era allarmante. Le venne poi un’idea. Loro potevano recarsi nel bosco e chiedere alle piante che ognuna attraverso i loro rami desse al lago e ai ruscelli un po' della loro acqua, ne bastava poca poca, un misurino piccolo, ma questa avrebbe risolto almeno temporaneamente la situazione.
Le piante lo fecero subito e così il lago si riempì nuovamente di acqua come le fontane.
Azzurra si ricordò poi che era stata nascosta in un abbaino del castello una bacchetta magica di nome Perla. Assieme al lupacchiotto andò a prenderla.
Quando la ebbe in mano la ringraziò per essersi fatta trovare facilmente, poi le chiese se poteva gettarla in mezzo la lago con il compito di sorvegliarlo e che nessuno potesse rubare la sua acqua.
La bacchetta perla acconsentì.
E… così la vita potè continuare come sempre.

(della Leggenda di Azzurra tutti i diritti sono riservati all’autrice)
 

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