La bandiera del Veneto è il simbolo della sua importante storia, del suo territorio ricco di pianure, di valli, di montagne, di un popolo altruista e instancabile.
Essa fu, da tempo immemorabile, si parla sui dieci secoli fa, la bandiera della “Serenissima” o meglio della repubblica di Venezia.
Solo nel 1975 questa bandiera venne adottata come la Bandiera della Regione Veneto.
Il colore è rosso e giallo e nel mezzo è raffigurato un leone.
Il leone è associato alla figura di San Marco.
Per comprendere il significato di questo leone e la sua correlazione con San Marco bisogna conoscere la storia dell’evangelista Marco.
Si narra, siamo all’incirca nell’anno 70 d.C., che Marco, a quel tempo sacerdote, per cui da ora lo chiamerò don Marco, da Aquileia, su consiglio di Pietro, l’apostolo al quale Gesù dette l’investitura di primo Papa, si stava trasferendo ad Alessandria d’Egitto per evangelizzare. Una tempesta lo spinse fino a Rialto, isola questa di Venezia e qui trovò rifugio ed ospitalità nelle case dei pescatori.
Quando la tempesta smise ringraziò le persone per l’ospitalità.
Prima di andarsene volle raccontare alla gente del luogo il sogno che aveva fatto nella notte.
Un angelo gli aveva detto che sarebbe ritornato con grandi onori e quell’isoletta non sarebbe più stata tale ma sarebbe diventata una importantissima città lagunare.
L’angelo lo aveva salutato con queste parole. “ Pax tibi, Marce, Evangelista meus”.
Riprese poi il viaggio verso la terra d ‘Egitto dove dovrà affrontare l’aspra lotta per la sua fede.
Questo racconto fu riportato di famiglia in famiglia, di casa in casa, di isola in isola. E … intanto trascorsero gli anni, le generazioni non dimenticarono la figura di don Marco, anzi questa acquisiva sempre maggiore importanza.
Venezia, nel frattempo, 900 circa d.C., divenne un ‘importante centro lagunare e commerciale.
Ad un certo punto i veneziani avvertirono la necessità di avere un santo protettore che aiutasse loro nelle vicende quotidiane e che proteggesse le arti e l’area geografica.
La voce del popolo fu unanime nell’assegnare il posto a don Marco che nel frattempo era diventato Santo.
Le sue spoglie si trovavano ad Alessandria. Questo non fu per i Veneziani un impedimento. Ci pensarono a riportare San Marco a Venezia due “scaltri ed astuti” marinai: Rustico Torcello e Bon di Mamalocco.
E il leone, ora mi chiederete, cosa c’entra in tutta questa storia? Lo dico subito.
Gli apostoli di Gesù erano dodici e quattro di questi, Marco, Luca, Matteo e Giovanni scrissero i fatti accaduti al Grande Maestro, libri che presero poi il nome di Vangelo. Giovanni oltre al vangelo scrisse l’Apocalisse, cioè la visione profetica che egli ebbe del regno spirituale.
Giovanni narra nella sua Apocalisse che il trono dell’Onnipotente è attorniato da quattro figure con l’aureola che hanno la sembianza di leone, vitello, uomo alato e aquila.
Queste quattro figure furono interpretate dagli uomini di Chiesa come i simboli dei primi evangelisti.
Marco, il leone alato, Luca, il vitello, Matteo, l’uomo alato, Giovanni, l’aquila.
Il Vangelo di San Marco inizia citando San Giovanni Battista che, come sappiamo. vestiva con una pelle di leone. Oltre a questa versione ce n’è un’altra. San Giovanni predicava la conversione e la sua voce era come il ruggito di un leone. Da qui il simbolo attribuitogli del leone.
Il Vangelo di San Luca inizia parlando di Zaccaria, padre di Giovanni Battista, che portava al tempio come sacrificio un vitello.
Il Vangelo di San Matteo inizia parlando della genealogia di Gesù ed è per questo che il suo simbolo è quello dell’uomo alato.
Nel prologo del Vangelo di San Giovanni si parla del mistero del Verbo di Dio e questo viene rappresentato come un’aquila. L’aquila è capace di volare verso il sole senza accecarsi, cioè compie un atto inspiegabile.
Così è inspiegabile il Verbo di Dio.
La bandiera, quindi ha lo stemma del Leone di San Marco che tiene un libro aperto dove c’è scritto il saluto che l’Angelo gli fece. Il libro non è un libro qualsiasi; esso rappresenta la sacra Bibbia.
Nella bandiera di Venezia il libro del leone a volte viene raffigurato aperto, altre chiuso.
Alcune interpretazioni attribuiscono il libro aperto ad un periodo di pace, quello chiuso ad un periodo di guerra. Altra versione dice che il libro chiuso poteva significare che la città dove essa era apposta non aveva debiti con la Serenissima.
Altre ritengono il libro aperto simbolo della sovranità dello Stato e quello chiuso della sovranità delegata.
A volte il Leone di San Marco ha in mano una spada che rappresenta la difesa del territorio ed era usata in particolar modo nelle navi.
Nella bandiera del Veneto il leone ha il libro aperto.
Ma cosa differenzia la bandiera Veneta da quella di Venezia considerato che i colori e lo stemma sono identici?
Il numero delle frange.
Quella di Venezia ne ha se, perché sei sono i sestrieri della citta: Canareggio, Santa Croce, San polo, Dorsoduro, San Marco e Castello.
A Venezia le vie vengono chiamate calli, le piazze campi, i quartieri sestrieri.
Quella del Veneto ne ha sette perché sette sono le provincie del Veneto: Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza e alla fine di ognuna è rappresentato il suo gonfalone.
La bandiera originale è esposta al Museo Correr di Venezia nella sala delle bandiere.
Viene esposta negli edifici, enti, organismi, amministrazioni nazionali e statali ubicati in Regione Veneto.